martedì 2 febbraio 2010

Top Pair

Oggi proverò a spiegare il concetto di Top Pair. Avere una Top Pair significa, semplicisticamente, avere una coppia con la carta più alta sul tavolo. Facciamo un esempio per essere più chiari: se le mie prime due carte sono J9 ed al flop vengono fuori J 7 3, ho una top pair. A questo punto conviene sempre puntare. A meno che qualcuno non ha nascosto il proprio gioco all'inizio, non rilanciando con una coppia alta, il nostro punto è un buon punto e le percentuali di vittoria sono alte. Bisogna quindi approfittarne. Se poi dopo il turn e dopo il river la nostra t.p. rimane tale (non escono carte superiori al J) le percentuali salgono ancora.
Il punto è che la nostra mano iniziale non è ne buona ne da buttare via. Se nessuno al primo giro punta forte o rilancia, permettendoci così di rimanere in gioco e noi al flop chiudiamo la top pair le possibilità di portare a casa il piatto sono alte.
Dopo aver chiuso la t.p. al flop però è indispensabile puntare perché altrimenti le cose potrebbero mettersi male. Ci aiuteremo con un altro esempio per spiegare al meglio il possibile scenario: io ho la mia t.p. JJ (dopo il flop) e non punto, un altro giocatore non dovendo sborsare soldi o dovendone sborsare pochi con un (es.) K8 in mano decide di continuare. Se al turn o al river dovesse legare un K, a quel punto siamo fregati. Ma puntando forte dopo il flop il giocatore con K8 in mano valuterà rischi/benefici del suo investimento e molto probabilmente deciderà di passare la mano.
Ovviamente non siamo ad una lezione di matematica e le variabili sono molte. Per prima cosa bisogna valutare il monte fiches di ogni giocatore, è ovvio che se uno ne ha molte a disposizione la soglia rischio/beneficio si alzerà e viceversa. Quindi il concetto di "puntare forte" è molto relativo.

Spero di essere stato chiaro.

lunedì 1 febbraio 2010

Calma e sangue freddo

La pazienza è la virtù dei forti. Quante volte abbiamo sentito questo vecchio proverbio? Molte, credo. Nel "Texano" faremmo bene a tenerlo chiaro in mente. Soprattutto all'inizio di un torneo bisogna prima capire che tipo di avversari sono al tavolo ed a meno di mani super-vantaggiose (AA, KK, QQ) evitare di puntare pesante o rilanciare. L'importante è arrivare (es. in un torneo da 9 persone) nei primi 4/5 con un numero sufficiente di fiches e poi giocarsela. Il poker è una questione di percentuali ed è sempre auspicabile avere molte probabilità piuttosto che poche. Fino a qui credo che nessuno avrà da obiettare. Cercherò di spiegarmi meglio: cosa intendo per avere molte probabilità? Evitare le cosiddette "mani fortunate", puntare fuori posizione, giocare contro 5 avversari piuttosto che contro 2, per fare alcuni esempi.
Cosa sono le "mani fortunate": molti di noi giocano con delle carte solo perché queste sono la data del proprio compleanno o dell'anniversario (la lista è lunga). Ci si ritrova così a puntare con un 10 9 in mano contro ogni fondamento logico. Evitare di fare cose del genere.
Cosa significa puntare fuori posizione: la posizione nel poker è tutto. E' infinitamente meglio avere la possibilità di parlare per ultimi avendo un quadro generale più chiaro. Quindi anche se si hanno delle carte discrete (es. J9) ma si deve decidere per primi e si è alla fase iniziale del torneo, è bene passare.
Altra cosa da non fare è perdere la lucidità. Esempio: anche dopo aver perso con un KK in mano contro un "barbaro" che è venuto con 10 8 ed ha chiuso un tris al river, bisogna avere il sangue freddo di rimanere calmi e continuare a giocare come se niente fosse. Sempre che il vostro monte fiches ve lo permetta.