lunedì 1 febbraio 2010

Calma e sangue freddo

La pazienza è la virtù dei forti. Quante volte abbiamo sentito questo vecchio proverbio? Molte, credo. Nel "Texano" faremmo bene a tenerlo chiaro in mente. Soprattutto all'inizio di un torneo bisogna prima capire che tipo di avversari sono al tavolo ed a meno di mani super-vantaggiose (AA, KK, QQ) evitare di puntare pesante o rilanciare. L'importante è arrivare (es. in un torneo da 9 persone) nei primi 4/5 con un numero sufficiente di fiches e poi giocarsela. Il poker è una questione di percentuali ed è sempre auspicabile avere molte probabilità piuttosto che poche. Fino a qui credo che nessuno avrà da obiettare. Cercherò di spiegarmi meglio: cosa intendo per avere molte probabilità? Evitare le cosiddette "mani fortunate", puntare fuori posizione, giocare contro 5 avversari piuttosto che contro 2, per fare alcuni esempi.
Cosa sono le "mani fortunate": molti di noi giocano con delle carte solo perché queste sono la data del proprio compleanno o dell'anniversario (la lista è lunga). Ci si ritrova così a puntare con un 10 9 in mano contro ogni fondamento logico. Evitare di fare cose del genere.
Cosa significa puntare fuori posizione: la posizione nel poker è tutto. E' infinitamente meglio avere la possibilità di parlare per ultimi avendo un quadro generale più chiaro. Quindi anche se si hanno delle carte discrete (es. J9) ma si deve decidere per primi e si è alla fase iniziale del torneo, è bene passare.
Altra cosa da non fare è perdere la lucidità. Esempio: anche dopo aver perso con un KK in mano contro un "barbaro" che è venuto con 10 8 ed ha chiuso un tris al river, bisogna avere il sangue freddo di rimanere calmi e continuare a giocare come se niente fosse. Sempre che il vostro monte fiches ve lo permetta.


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